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RED BULL: la storia dell'impresa e del fondatore Dietrich Mateschitz .

Impresa: RED BULL, fondatore Dietrich Mateschitz. Video Storia di:  Alberto Fontana, alias Alberto Naska. Sintesi: La storia del fondato...

Impresa:
RED BULL, fondatore Dietrich Mateschitz.

Video Storia di: 
Alberto Fontana, alias Alberto Naska.

Sintesi: La storia del fondatore della RED BULL raccontata in questo video da Naska.

Dobbiamo notare che nel 2023, Red Bull ha ottenuto risultati finanziari record, vendendo 12,138 miliardi di lattine, si hai letto bene, 12 miliardi e 138 milioni di lattine. Solo questo dato è pazzesco e fa ottenere un fatturato di 10,554 miliardi di euro, segnando un aumento del 9% rispetto all'anno precedente che fu 9,7 miliardi di € nel 2022 con vendite di 11,6 miliardi di lattine. 

Quello che possiamo notare che "mediatamente" una lattina fornisce (non vuol dire costa) meno di 1 euro in termini di fatturato. Ciò che è incredibile quindi è la grande capacità con la quale Dietrich Mateschitz ha scalato nella distribuzione mondiale del suo prodotto. L'azienda ha anche visto un incremento del personale, con più di 17 mila 800 dipendenti in 177 paesi. La crescita è stata sostenuta da vendite eccezionali in quasi tutti i mercati di Red Bull, una gestione efficiente dei costi e un investimento rafforzato nel marchio.

Dietrich Mateschitz da dove prese l'idea di fondare una impresa di bevande energetiche? 

Durante un viaggio a Bangkok in Thailandia, mentre lavorava per la Unilever nel 1982, Mateschitz scoprì "Krating Daeng", una bevanda energetica locale. Colpito dagli effetti, vide il potenziale di commercializzarla in Europa. Elemento da non trascurare è che il proprietario Chaleo Yoovidhya dell'azienda che distribuiva Krating Daeng era in affari con la Unilever.

Mateschitz formò una partnership proprio con Chaleo Yoovidhya, l'imprenditore thailandese dietro "Krating Daeng". Fondarono la Red Bull GmbH nel 1984, investendo $5000 ciascuno e dividendo le azioni equamente, con una leggera maggioranza alla famiglia di Chaleo.

Mateschitz ci mise 3 anni per trovare il giusto mix degli ingredienti per il mercato occidentale austriaco. Tuttavia più tardi in un'intervista, Mateschitz rivelò che il gusto della Red Bull non era la sua priorità; per lui era essenziale che la bevanda energizzante fosse uno stimolo a migliorare, un aiuto per concentrarsi e mantenersi attivi. L'obiettivo principale era quindi che l'energy drink svolgesse efficacemente la sua funzione energetica. 

Chissà se più tardi "con il senno di poi" pensò che forse avrebbe potuto agire prima?

Quindi fu ispirato dalle "bevande funzionali" presenti dell'Est Asia a metà degli anni '80. Così fondò Red Bull sviluppando sia il prodotto che un nuovo concetto di marketing, cioè lanciando Red Bull come Energy Drink in Austria il 1° aprile 1987. Questo segnò la nascita di una nuova categoria merceologica di prodotti: le bevande energetiche. Red Bull ha poi ampliato la sua presenza a livello globale, diventando non solo un leader nelle bevande energetiche ma anche un'icona nel marketing sportivo e culturale, sponsorizzando sport estremi, eventi culturali e team sportivi.

Voglio far anche notare che difficilmente gli imprenditori come mi piace dire con una metafora "reinventano la ruota" ovvero si mettono a creare un prodotto o servizio, il marketing e l'azienda che sostiene tutta l'attività senza aver avuto una qualche formazione precedente. 

Infatti Dietrich Mateschitz prima di fondare Red Bull oltre ad aver frequentato l'Università di Marketing di Vienna (per ben 10 anni) venne assunto (a 28 anni) e lavorò per Unilever, una delle più grandi aziende multinazionali al mondo, specializzata nella produzione di beni di consumo. 

Unilever venne fondata nel 1929 dalla fusione di una compagnia britannica e una olandese, produceva e vendeva prodotti in diverse categorie, tra cui alimentari, bevande, prodotti per la cura della persona e per la casa. 

Mateschitz lavorava per Unilever nel marketing, dove acquisì esperienza, e contatti di lavoro (fornitori) FONDAMENTALI che usò per intuire che una bevanda energetica di grande successo già esistente in Giappone (il Toro Rosso) potesse conquistare il mercato occidentale. 

Ricordo sempre che tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare, e che avere una idea non equivale ad avere chance di successo. Solo gli imprenditori che perseverano nell'applicazione dell'idea migliorandone i processi operativi, di sviluppo, di comunicazione, di gestione finanziaria nel tempo (e questo lavoro non è uno sprint sono moltissime maratone) possono ambire ad avere chance di raggiungere dei risultati nel tempo. L'esempio di Dietrich Mateschitz ne è l'ennesima dimostrazione.

Quale fu il primo mercato della Red Bull? Ovviamente l'Austria.

Ovviamente l'Austria di Mateschitz, là a causa delle ridottissime iniziali dimensioni dell'azienda decise personalmente di promuovere Red Bull, distribuendo lattine dal suo veicolo nei pressi dei locali frequentati da giovani, in modo simile alle moderne "Mini brandizzate Red Bull" con grandi lattine promozionali.

Riguardo a questo concordo con quanto afferma Alberto Naska nel video:

Quello fu un esercizio di marketing accademico eseguito alla perfezione, individuò una clientela che neanche sapeva di aver bisogno della Red Bull, andò dalla clientela nei club nelle discoteche nei bar e gli fece assaggiare il prodotto, un prodotto in cui credeva tantissimo.

Il Secondo mercato, la Germania e come trasformo un ostacolo in un vantaggio.

Il secondo mercato che Mateschitz provò a conquistare fu quello tedesco a suo parere il più importante d'Europa, e affine in termini linguistici aggiungo io.

In Germania, Mateschitz si trovò di fronte a un significativo ostacolo: le autorità sanitarie erano riluttanti a autorizzare la vendita di Red Bull, temendo che potesse essere dannosa per la salute. Tuttavia, Mateschitz seppe trasformare questo problema in un'opportunità a suo favore.

In Germania, Mateschitz usò a suo vantaggio la "leggenda metropolitana" che collegava la bevanda Red Bull raffigurante un toro nel logo e la "taurina" in essa presente. Alla fine degli anni '80 iniziò a circolare l'idea che la taurina fosse derivata dai testicoli o dall'urina dei tori, suscitando l'impressione di un'energia paragonabile a quella degli stessi animali.

In realtà la taurina è un composto ottenuto dalla bile dei tori, ma non produce effetti energizzanti. Questo composto ha proprietà antiossidanti, contribuisce al rilassamento muscolare, migliora la concentrazione e aiuta nella regolazione della temperatura corporea.

In ogni caso Mateschitz sfruttò la leggenda metropolitana e la fece diventare un vantaggio di marketing che amplificava la fama di Red Bull. La strategia di marketing di Mateschitz si rivelò eccezionalmente efficace, tanto che, una volta ottenuti i permessi per vendere in Germania, Red Bull vendette 33 milioni di lattine in soli tre mesi. Il suo mantra, "Never Low Interest", dimostrò il suo valore, diventando un principio cardine del marketing di Red Bull, un approccio che continua ad essere utilizzato fino ad oggi e che è simile a quello adottato da Apple nella sua comunicazione.

Come ha conquistato il mercato americano.

Nel 1999, la Red Bull creò un evento spettacolare con paracadutisti in Arizona per catturare l'attenzione dei media statunitensi, promuovendo efficacemente Red Bull nel vasto mercato americano.

Le attività della Red Bull GmbH 

Oltre ad essere una azienda leader del mercato mondiale delle bevande energetiche la Red Bull Media House riunisce diverse società secondarie che si dedicano alla produzione e distribuzione di vari media, in particolare l'emittente televisiva ServusTV. 

La Red Bull è stata sponsor di numerosi sport ed eventi estremi come la Red Bull Dolomitenmann (dal 1997), la Red Bull Stratos (2012) e la Red Bull Cliff Diving World Series (dal 2009). È stata anche attiva come sponsor della squadra automobilistica Sauber (dal 1995) in Formula 1 e successivamente con il proprio team di Formula 1 Red Bull Racing (dalla fine del 2004).

Patrimonio personale e fine vita.

Mateschitz accumulò un vasto patrimonio che include una notevole collezioni di aerei e supercar, e  un'isola privata "Laucala" nelle Fiji , che ha acquistato dalla famiglia Forbes nel 2003 per 10 milioni di dollari.

Nel 2020 di Forbes , il suo patrimonio ammontava a 16,5 miliardi di dollari , rendendolo l'austriaco più ricco e al 57esimo posto nel mondo.

Nel 2022, prima di morire il 22 ottobre 2022 all'età di 78 anni di cancro al pancreas, era ancora considerato a livello internazionale l'uomo più ricco d'Austria e secondo il Bloomberg Billionaires Index, era classificato al 132esimo posto nella lista delle persone più ricche del mondo con una fortuna stimata di 15,4 miliardi di dollari.


Approfondimenti

https://it.wikipedia.org/wiki/Dietrich_Mateschitz

https://it.wikipedia.org/wiki/Red_Bull

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